Risparmiare sui consumi energetici grazie ad alcuni semplici consigli

Al giorno d’oggi, risparmiare sui consumi energetici della propria abitazione costituisce una condizione di successo, in tutti i casi. Consumare meno energia si traduce in un costo minore delle bollette. Inoltre, impiegare una quantità minore di energia significa anche che le emissioni rilasciate nell’ambiente circostante avranno un impatto più limitato.

Iniziare a risparmiare sui consumi è possibile, anche senza il bisogno di acquistare una nuova abitazione o ristrutturare quella attuale per renderla più efficiente dal punto di vista energetico. Vediamo quali sono alcuni degli accorgimenti che si possono adottare fin da subito, per raggiungere questo importante obiettivo.

Energia elettrica e illuminazione

Secondo alcuni studi, circa il 75 percento dell’elettricità utilizzata per alimentare i dispositivi elettronici nelle nostre case viene consumata mentre essi sono spenti. Questo fenomeno viene definito, in Inglese, “phantom load”, ovvero “carico fantasma” e determina che alcuni apparecchi utilizzino corrente anche in stato di stand-by e non solo durante l’uso.

Per ovviare a questo tipo di consumi, di solito è sufficiente rimuovere tali dispositivi o elettrodomestici dalla presa di corrente, oppure sfruttare una presa multipla con interruttore, la quale verrà spenta quando non vi sarà un bisogno effettivo.

Se ci si trova nella situazione in cui occorre acquistare nuove apparecchiature, cercare dei modelli ideati appositamente per risultare energeticamente più efficienti può essere un’ottima soluzione. Nonostante il costo iniziale superiore, nella maggior parte dei casi si avrà un grande risparmio nel lungo termine.

Uno dei cambiamenti più economici e al tempo stesso più efficaci che è possibile attuare consiste nel sostituire il tipo di lampadine installate nella propria abitazione. Utilizzare delle lampadine a fluorescenza (CFL) o a LED, può significare un consumo di energia minore, fino al 75 percento, rispetto a quello di lampadine a incandescenza.

Temperatura e isolamento termico

Anche monitorare e controllare la temperatura della propria casa può aiutare a mantenere i consumi sotto una soglia accettabile. Uno dei modi in cui è possibile farlo consiste nell’adozione di un termostato programmabile, il quale consente di aggiustare in modo automatico la temperatura di casa, seguendo un piano prestabilito, e raggiungere il giusto livello di comfort solo quando necessario.

Allo stesso modo, utilizzare ventilatori da soffitto, invece che un condizionatore, può contribuire notevolmente al risparmio energetico. In generale, rendere l’abitazione più efficiente dal punto di vista dell’isolamento termico garantisce che non si verifichino consumi eccessivi o non necessari.

Migliorare la resa e tenuta di porte e finestre è sicuramente uno degli approcci più efficaci da questo punto di vista.
Come già accennato, migliorare l’isolamento dell’abitazione è un altro punto fondamentale ed è possibile intervenire, agendo su mansarde, muri, pavimenti e soffitti, in modo che il flusso d’aria che transita dall’interno all’esterno sia ridotto al minimo.

Infine, è molto importante riuscire a controllare il quantitativo di acqua che viene impiegato ogni giorno, sia per le attività quotidiane, che per azionare eventuali elettrodomestici.
Anch’esso costituisce un elemento determinante per la riduzione dei consumi e il conseguente risparmio energetico.

Feste e tradizioni popolari in Italia e in Europa

Ogni anno, centinaia, forse migliaia, di feste e manifestazioni si svolgono in tutte le città europee.
 Alcune fanno parte di tradizioni che si tramandano da secoli e costituiscono una forte attrattiva sia per gli abitanti che per i turisti, i quali viaggiano per raggiungere queste mete e godersi le città in festa.

Elencarle tutte sarebbe impossibile, ma è anche evidente come alcune specifiche feste e tradizioni siano quelle più particolari, coinvolgenti o, più semplicemente, le più famose.

Le tradizioni italiane

Tra i paesi che vantano alcune tra le tradizioni più popolari e famose non manca certamente l’Italia. Il nostro paese ospita due tra quelli che sono gli appuntamenti di intrattenimento che attraggono una quantità sorprendente di visitatori e turisti ogni anno. 
La prima festa è il notissimo carnevale di Venezia, il quale si tiene nella città tra Gennaio e Febbraio.

Essa nasce come celebrazione della vittoria Doge di Venezia sul patriarca di Aquileia Ulrico e vedeva nel Settecento il periodo di massimo splendore, quando i festeggiamenti si prolungavano per sei mesi, da Ottobre al successivo Martedì grasso.

Un’altra tradizione, molto più recente, è costituita dal Gelato Festival, nato nel 2010 a Firenze. 
Il capoluogo toscano è, infatti, la città che ha dato i natali a Bernardo Buontalenti, personalità del XVI secolo alla quale viene comunemente attribuita l’invenzione del gelato.

L’evento, molto popolare, è poi divenuto itinerante e si svolge, ora, in tutte le principali città d’Italia. 
Esso si propone di essere il primo e più grande laboratorio mobile da gelateria a vista. I partecipanti possono gustare tutte le varietà di gelato presenti e assistere alla sua preparazione, scoprendo i trucchi del mestiere.

Pomodori, scapoli e fiumi di birra: le feste in Europa

Con tradizioni individuali e sempre diverse tra loro, le città e i paesi europei ospitano una varietà di feste tra le più interessanti e colorate. Ogni Agosto, a Buñol, cittadina della provincia di Valencia, in Spagna, si svolge la Tomatina.

Durante questa manifestazione, nata per caso nel 1945, durante una zuffa tra ragazzi in occasione della festa paesana, migliaia di persone si sfidano, lanciandosi pomodori. 
Il 17 marzo, ogni anno, Dublino ospita il St. Patrick’s Day, festa dedicata a San Patrizio, patrono d’Irlanda. In occasione di questa celebrazione, la città si colora di verde e vede migliaia di partecipanti festeggiare, con cibo, birra e prodotti tipici.

Uno tra gli eventi meno noti è senza dubbio il Lisdoonvarna Matchmaking Festival, il quale si tiene nell’omonima piccola cittadina termale, sempre in Irlanda. Secondo la tradizione, gli scapoli di tutti paesi nei dintorni si riuniscono in questa località per trovare una sposa, anche grazie all’intervento del cosiddetto “matchmaker”, persona incaricata di formare coppie tra i giovani che desiderano formare una famiglia.

Infine, è certamente opportuno citare uno dei festival più popolari d’Europa, ovvero l’Oktoberfest.
 Esso si tiene ogni anno nella città di Monaco di Baviera, in Germania, durante il mese di Ottobre.
 Durante l’Oktoberfest, milioni di appassionati di birra si incontrano e festeggiano, accompagnando la bevanda ad altri prodotti tipici della zona, come salsicce bavaresi e bretzel.

Uno sguardo ai rischi legati alla chirurgia estetica

Le persone scelgono di ricorrere alla chirurgia estetica per molteplici ragioni. Alcune desiderano apparire più giovani. Altre vogliono correggere una parte del proprio corpo che non è mai piaciuta.

Essendo una scelta personale, occorre prima effettuare le giuste considerazioni e fissare delle aspettative realistiche. La chirurgia estetica offre senza dubbio delle grandi possibilità, ma può presentare anche una serie di rischi da non sottovalutare.

Anestesia e cicatrici, ma non solo

Mentre la maggior parte degli interventi legati alla chirurgia estetica non presenta problemi o complicazioni di alcun tipo, occorre tenere presente quali sono i rischi legati a questo tipo di intervento e le difficoltà nelle quali si può incorrere.

Come si può immaginare, più rilevante e invasiva è la procedura alla quale ci si sottopone, maggiore sarà il rischio che si presentino dei problemi. Per limitare questa possibilità al minimo, è sempre opportuno esaminare e valutare le proprie condizioni di salute. Fumare o la presenza di particolari disturbi cardiovascolari, infatti, possono determinare un processo di guarigione più lento.

Tra i maggiori rischi legati alla procedura chirurgica effettiva, il primo è sicuramente relativo all’anestesia. Che sia generale o locale, essa può comportare delle complicanze, le quali vanno da semplici eruzioni cutanee a problemi molto più gravi. Per questo motivo, è sempre consigliato concordare le modalità di anestesia con il proprio medico.

Anche emorragie ed infezioni sono problematiche che possono sorgere, sia durante che a distanza di alcuni giorni dall’intervento. In questi casi, se non molto grave, è possibile che la situazione si risolva da sola. Se così non fosse, si dovrà procedere con un drenaggio o un ulteriore intervento, nel caso di emorragie, o con un ricovero, per la risoluzione di un’infezione.

Infine, uno dei problemi che accomunano tutti gli interventi di chirurgia estetica è quello delle cicatrici. Tutte le procedure lasciano cicatrici e il processo di cicatrizzazione dipende dalle caratteristiche del paziente. Quest’ultimo può risolversi in pochi mesi, ma anche perdurare per alcuni anni, dopo aver attraversato delle fasi prestabilite.

Problemi psicologici ed emozionali

I rischi connessi alla chirurgia estetica non sono solo fisici. Secondo alcune indagini svolte dalle università americane, la maggior parte dei pazienti che si sottopone a questo tipo di procedura è felice e soddisfatta del risultato. Ma lo stesso studio evidenzia anche come una parte dei pazienti, che ha delle aspettative più alte e non vede nell’intervento un vero miglioramento, esprime una risposta negativa.

Questo può tradursi in un’ulteriore ripetizione dell’operazione, oppure in reazioni di tipo psicologico, come periodi di depressione, isolamento e rabbia. In particolare, i soggetti più fragili e con una più bassa autostima tendono a reagire in maniera più drastica a questo tipo di problematiche.

I ricercatori consigliano, dunque, di approfondire anche questo lato della procedura, sviscerando eventuali problemi mentali e, più in generale, comunicando chiaramente con il proprio chirurgo.

Il successo di un intervento di chirurgia estetica, infatti, dipende soprattutto dalla chiarezza con la quale vengono espresse le proprie richieste, per quanto riguarda il risultato che si vuole ottenere, ma anche i propri dubbi e le proprie incertezze legate all’operazione.

Studiare all’estero: breve guide alle opportunità offerte ai giovani

Un’educazione di tipo internazionale è qualcosa di prezioso, che garantisce una ricca e gratificante esperienza, la quale avrà valore per tutta la vita.

Consente di imparare nuovi concetti, conoscere nuove culture e, in generale, di aprire la mente alla vastità e varietà del mondo nel quale viviamo. Sono molteplici, i vantaggi e le possibilità offerte agli studenti che desiderano studiare all’estero.

Nuove prospettive su cultura, lingua e apprendimento

Studiare all’estero costituisce un’occasione irrinunciabile per uno studente che vuole allargare i propri orizzonti e approfondire le tematiche relative al proprio corso di studi.
 Ma andare all’estero non consente soltanto di proseguire il proprio percorso didattico.

I vari programmi di studio accessibili dagli studenti, come il programma Erasmus, infatti, si propongono di fare molto di più per loro. L’opportunità più importante legata a questo tipo di studi è senza dubbio quella di poter vedere il mondo. Studiando in un paese estero sarà possibile scoprire stati e regioni mai visitati e apprezzare tutti gli usi, i costumi, le attività e le tradizioni che essi hanno da offrire.

Questo non si limita ai punti di interesse cittadini, ma si allarga anche a bellezze naturali, musei e mete su tutto il territorio.
 Avere a che fare con nuove culture significa imparare a conoscere prospettive differenti da quelle alle quali si è abituati. Studiare all’estero permette di incontrare nuove usanze, cibi, e tradizioni, ma non solo.

Anche le dinamiche sociali possono cambiare e costituire elemento di interesse.
 Inoltre, si possono scoprire nuove modalità di apprendimento e ricerca, legate specificamente al paese che si visita, per apprezzare le stesse materie di studio sotto una nuova luce.

Una delle attrattive maggiori, infine, è rappresentata dall’opportunità di imparare una nuova lingua e arricchire il proprio bagaglio conoscitivo, anche grazie alla partecipazione quotidiana a situazioni ed eventi, organizzati e non.

Opportunità di lavoro e networking

Le possibilità offerte da un programma di studio all’estero non si limitano alla conoscenza di nuove culture e all’approfondimento dei propri studi. Le nuove capacità acquisite, siano esse legate alla rinnovata prospettiva, alle lingue o all’educazione, saranno molto preziose e costituiranno un elemento di grande importanza quando sarà il momento di trovare lavoro.

Molti studenti realizzano che cercare lavoro in uno dei paesi visitati durante gli studi risulta, per questo motivo, notevolmente più semplice. Insieme a importanti occasioni professionali, i paesi esteri possono essere una rilevante fonte di ispirazione per gli studenti, i quali hanno l’occasione di scoprire interessi e attività che altrimenti non avrebbero mai provato con mano, legate allo sport o persino all’intrattenimento.

Nello stesso modo, conoscere persone e trovare nuovi amici costituisce uno dei punti di maggior forza dello studio all’estero. Incontrando nuovi individui e interagendo con essi, sarà possibile intrecciare relazioni interpersonali durature e persino generare dei preziosi punti di riferimento, sia per districarsi nel mondo del lavoro, sia per il proprio sviluppo personale.

Tecniche e soluzioni per pulire casa in metà tempo

Effettuare le pulizie di casa può apparire come un compito semplice, ma riuscire a scovare lo sporco e le macchie più nascoste richiede una certa attenzione e, soprattutto, l’adozione di tecniche specifiche per rendere l’operazione più efficiente.

Imparando a gestire gli spazi, gli strumenti e i metodi più efficaci, pulire ogni area della propria casa può essere più facile e veloce di quanto si pensi.

Pianificare il lavoro nei dettagli

Il primo, e forse più importante, consiglio relativo alla pulizia di casa consiste nello stabilire, prima di iniziare il lavoro, un programma.
 I professionisti e le imprese di pulizia raccomandano di pianificare l’operazione di pulizia della casa, in modo da non dover impiegare del tempo, ogni volta, per decidere da dove iniziare e come agire.

Questo significa che, una volta stabilito un sistema che funziona, sapremo in quale ordine pulire le diverse stanze di casa e, soprattutto, da quale area iniziare a rimuovere polvere e sporco. 
Trasformare la pulizia della propria abitazione in una vera e propria routine, può consentire di dimezzare i tempi di lavoro.

Così come l’ordine da seguire, è molto importante decidere la modalità con la quale pulire casa. Chi fa della pulizia il proprio lavoro, consiglia di adottare una semplice tecnica, che consiste nel pulire e spolverare ogni stanza dall’alto verso il basso e da sinistra verso destra.

La logica dietro a questo metodo è presto rivelata, se pensiamo che spolverare finestre, porte o mensole può significare che dovremo pulire nuovamente le superfici poste più in basso, a causa dello spostamento della polvere. Questa tecnica, dunque, elimina la ridondanza di certe azioni e garantisce che ogni superficie dovrà essere pulita una sola volta.

Tutto il necessario a portata di mano

Un altro modo molto efficace per velocizzare le pulizie di casa consiste nel tenere ognuno degli strumenti e attrezzi necessari a portata di mano. Ciò significa che non si perderà del tempo prezioso spostandosi di stanza in stanza, cercando uno spolverino o un detersivo.

È possibile, per esempio, indossare un grembiule dotato di tasche, che potranno essere riempite con strumenti e prodotti di ogni tipo. Se lo spazio a disposizione non è sufficiente, l’utilizzo di un catino o di un secchio può rivelarsi la giusta soluzione. Facile da trasportare e spostare nelle diverse aree dell’abitazione, esso potrà contenere stracci, spolverini, spugne e persino prodotti detergenti.

Prodotti specifici e prevenzione

L’utilizzo di prodotti e attrezzi specifici non è sempre necessario, ma talvolta è consigliato. Per esempio, per rendere le proprie finestre splendenti e prive di aloni, un attrezzo lavavetri garantirà degli ottimi risultati. Ma in sua assenza, un prodotto per la pulizia dei vetri e un panno in microfibra permettono di ottenere prestazioni altrettanto buone.

Ancora, prevenire la formazione dello sporco è sempre meglio che dover agire in seguito.
 Per questo motivo, è fortemente consigliato l’investimento in soluzioni che possono mantenere gli ambienti casalinghi più puliti e sani, le quali, allo stesso tempo, permettono di tagliare i tempi di lavaggio e pulizia, quando si rivela necessario.

Viaggio alla scoperta dell’arte della cucina europea

La cucina e le tradizioni legate alla preparazione del cibo sono parte integrante del bagaglio culturale di ogni paese. Ingredienti, sapori, fragranze e spezie sono gli elementi che rendono tipica e unica la cucina locale, la quale è un ottimo mezzo per conoscere la vera identità di una regione.

L’Europa si compone di innumerevoli usanze e tradizioni gastronomiche, ma è piuttosto semplice individuare quelli che sono i piatti e le pietanze tipici di ogni nazione.

I sapori della cucina spagnola

La Spagna è uno dei paesi che meglio si esprimono nelle tradizioni culinarie, grazie ad un’ampia varietà di prodotti e piatti tipici, che senza dubbio sono apprezzati dal palato degli italiani. Tra le pietanze più popolari troviamo sicuramente il Jamón ibérico, ovvero il prosciutto iberico.

La sua preparazione prevede che il maiale dal quale si ottiene venga cresciuto nei pascoli e nutrito esclusivamente di ghiande. Si può consumare da solo o accompagnato, per esempio, da pane e pomodoro.
 Il piatto più famoso della Spagna, tuttavia, è senz’altro la Paella, il cui nome deriva dalla tipica padella con due manici utilizzata per la sua preparazione.

La Paella, proveniente dalla zona di Valencia, si compone di riso e ingredienti vari, come carne, pesce o verdure. Altri ingredienti necessari per completare la ricetta originale sono fagiolini, pomodoro, olio d’oliva e zafferano.

Grecia e Ungheria: gusto tipico e inimitabile

La Moussaka è, invece, una delle pietanze tipiche della cucina greca. Nonostante ve ne siano altre, come l’insalata greca o il formaggio feta, la Moussaka integra molti ingredienti tipici dell’area, come la carne d’agnello, i pomodori e le melanzane.

Insieme a patate, pecorino, vino rosso e besciamella, gli ingredienti finiscono per comporre un piatto unico e sostanzioso, non molto diverso dalla nostra parmigiana di melanzane, ma dal sapore unico.

In Ungheria troviamo la zuppa di Gulash, diffuso anche in altri paesi, ma originario di questa nazione. Il nome di questo piatto significa letteralmente “zuppa del mandriano” e si presenta, oggi, come uno spezzatino di manzo, arricchito da parecchie spezie, come per esempio il cumino e la paprica, nelle sue varianti dolci e piccanti.

Dolci e leccornie da tutta Europa

Molti sono i dolci tipici delle tradizioni dei diversi paesi europei. 
Tra i più famosi e apprezzati troviamo la Sacher Torte, originario dell’Austria. Questa torta al cioccolato, farcita di confettura di albicocche ha un sapore unico e costituisce un’esperienza sensoriale da provare almeno una volta.

Spostandosi in Francia, troviamo le famose Crepes, che in realtà si possono gustare in variante dolce o salata. Molto versatili, esse si prestano ad accompagnarsi con gli ingredienti più vari, sia zuccherati che salati, per il dessert o persino per il pranzo.

Visitando i vari chioschi di dolci sparsi per le strade del Belgio, infine, abbiamo la possibilità di gustare la Gaufre, un dolce a cialda croccante, dotato di un cuore morbido. Esso, inoltre, presenta la tipica struttura a griglia, che gli viene donato durante la preparazione con delle doppie piastre roventi.

Similitudini e differenze tra giornali cartacei e digitali

I tempi sono in continuo cambiamento, soprattutto nell’ambito dei media e dell’intrattenimento. Il mondo dei giornali e delle riviste non rimane indietro e per questo assistiamo a modi sempre nuovi e più avanzati di leggere le testate più famose o il settimanale preferito, sia sulla tradizionale carta, che online.

Nonostante le differenze tra i due mezzi stiano continuando a crescere, è sentimento comune il fatto che entrambi saranno rilevanti ancora per molto, proprio grazie alle similitudini, ma anche ai punti di contrasto che presentano.

I costi, per chi pubblica e per chi legge

Quella dei costi è senz’altro una tematica interessante, se analizzata in relazione alla differenza tra stampa tradizionale e consultazione in formato digitale delle testate giornalistiche.

I giornali online risultano sicuramente più economici, se consideriamo i costi totali di produzione da parte degli editori, i quali dichiarano un grande risparmio nel momento in cui pubblicano online.

Questo, tuttavia, non significa che anche i consumatori assistono ad un calo dei prezzi. 
Infatti, mentre alcune testate online sono consultabili gratuitamente in formato digitale, altre hanno un costo paragonabile a quello della carta stampata, anche in questo caso.

In altre situazioni, le testate più famose offrono l’opportunità di scaricare un’app per smartphone, grazie alla quale è possibile consultare l’ultimo numero del giornale, anche se spesso questo servizio è disponibile solo dopo aver acquistato un abbonamento allo stesso. Detto questo, la maggior parte dei contenuti online risultano essere molto meno costosi.

Impatto ambientale

Una particolare area in cui stampa digitale e tradizionale si scoprono essere piuttosto simili è quella relativa all’impatto ambientale. È comprensibile immaginare che la pubblicazione di un giornale in formato digitale non abbia ripercussioni sull’ambiente, ma in realtà non è così.

Infatti, mentre da una parte si assiste all’inquinamento generato dal processo di produzione e distribuzione della carta stampata, dall’altra, ci si accorge che il grande utilizzo di energia, necessaria la consultazione dei contenuti online, ma anche per la produzione stessa dei dispositivi, finisce per causare effetti paragonabili.

Si pensi, inoltre, alle emissioni generate dalle aziende manifatturiere che producono smartphone e tablet, le quali dipendono, comunque, dalle pratiche messe in atto al momento della costruzione.

Appassionati da entrambi i lati

Per concludere, anche l’effettiva godibilità del mezzo con cui si leggono le notizie ha parecchia importanza. In questo campo, però, non vi è un vincitore tra il digitale e la tradizione cartacea.

Tra i lettori delle principali testate giornalistiche, infatti, vi è chi predilige la carta stampata e non riesce a rinunciare al tipico feel del giornale letto ogni mattino, ma anche chi non saprebbe fare a meno dell’immediatezza e della disponibilità fulminea delle notizie online, su computer, come su smartphone.

In più, alcune persone considerano la stampa digitale e la sua consultazione antisociale, in confronto alla trasparenza del giornale tradizionale, poiché si traduce in un tipo di lettura più privato e, in generale, in un atteggiamento meno aperto rispetto al passato.

Vantaggi e gli svantaggi delle automobili elettriche

Quello dei veicoli elettrici è un concetto relativamente nuovo nel mondo dell’industria automobilistica. Nonostante alcune compagnie abbiano basato la loro intera gamma di modelli sul fatto di offrire una fonte di alimentazione alternativa come l’elettricità, altre propongono delle soluzioni ibride, le quali funzionano sia a elettricità che a benzina.

Un’auto elettrica è un ottimo modo, da consumatore, per risparmiare denaro sul carburante, ma questo è solo uno dei numerosi vantaggi offerti da questo tipo di veicolo.

I punti di forza: risparmio e assenza di emissioni

Il vantaggio principale portato dall’utilizzo di un’automobile elettrica è, ovviamente, il fatto di non dover più fare rifornimento alle stazioni che tutti conosciamo.
 Le auto elettriche possono essere caricate interamente tramite una fonte elettrica a piacere, persino nel proprio garage, se esso ne è dotato.

Nonostante l’energia elettrica non sia gratuita, si noterà certamente una grande differenza con il costo ingente di un pieno di benzina. Spesso accompagnate da interessanti incentivi legati all’adozione di un veicolo più favorevole all’ambiente, le auto elettriche costituiscono un ottimo punto di partenza per risparmiare denaro.

Oltre a garantire un ampio risparmio, specialmente nel lungo termine, l’utilizzo di veicoli elettrici ha un forte impatto sulla quantità di emissioni rilasciate nell’ambiente, che nel caso di motori completamente elettrici si riduce a zero. Essi non emettono gas tossici o fumo, dal momento che funzionano grazie ad una fonte pulita di energia, e si rivelano essere piuttosto silenziosi.

Scegliendo un auto elettrica, piuttosto che una ibrida, la quale può funzionare, parzialmente, a benzina, ci si assicura di contribuire positivamente al benessere dell’ambiente. Infine, i veicoli elettrici risultano assolutamente sicuri da guidare.

Essi possono affrontare le stesse situazioni e difficoltà dei veicoli più tradizionali e non solo. Anche tutte le procedure di manutenzione e test rimangono le stesse, così come le funzionalità legate alla sicurezza dei passeggeri.

Autonomia limitata e carica troppo lunga

La presenza di vantaggi, anche piuttosto grandi, legati all’acquisto e utilizzo di un’automobile elettrica è evidente. Nonostante ciò, è opportuno esaminare anche quelli che sono gli svantaggi e i punti di debolezza di questa tecnologia.

Innanzitutto, essendo la tecnologia relativamente nuova, è possibile notare come le stazioni di ricarica dedicate a questo tipo di veicolo siano abbastanza rare e difficili da trovare ovunque ci si rechi. Questo può rivelarsi problematico, nel momento si decida di percorrere lunghe distanze e ci si trovi lontani da casa.

Proprio a causa della carica limitata, un’auto elettrica non potrà viaggiare all’infinito. Le distanze percorribili con un “pieno” sono, infatti, ridotte e vanno dagli 80 ai 160 km circa. Alcuni modelli più recenti e avanzati, consentono di superare questo limite e guidare per centinaia di chilometri.

Mentre fare un pieno di benzina richiede un paio di minuti, ricaricare un veicolo dotato di motore elettrico è un processo parecchio più lungo. Esso può richiedere circa 4 ore, fino a un massimo di 6 ore, per raggiungere la piena autonomia. Questo si traduce nella necessità di avere stazioni dedicate o di organizzarsi per la carica a casa.

Un ulteriore svantaggio è costituito dal fatto che le batterie di questo tipo di automobile dovranno essere sostituite dopo alcuni anni, per garantire delle prestazioni sempre all’altezza. Infine, anche il costo dei veicoli elettrici si può considerare un punto di svantaggio. Essi sono ancora molto costosi, dato il livello di innovazione che offrono.

Riconoscere gli antibiotici naturali e le loro proprietà

Grazie alle loro proprietà curative, alcuni cibi e alimenti possono essere considerati dei veri e propri antibiotici naturali, da impiegare per alleviare alcuni sintomi e mantenerci in salute.

Nonostante non sempre possano sostituire i farmaci tradizionali, alcuni di loro sono certamente un rimedio naturale molto efficace e privo di effetti collaterali di alcun tipo. Vediamo quali sono e come possono aiutarci a stare meglio.


Aglio e cipolla, preziosi alleati

Sin da tempi antichi, l’aglio è considerato un rimedio naturale dalla grande efficacia e dalle numerose proprietà curative. Esso, infatti, vanta proprietà antivirali e antibatteriche da non sottovalutare.

Ricco di antiossidanti, l’aglio contribuisce all’eliminazione dei radicali liberi, i quali favoriscono l’invecchiamento dell’intero organismo e portano a patologie anche gravi, come problemi cardiaci e cancro. Ancora, l’assunzione di aglio aiuta a mantenere la pressione sanguigna a livelli adeguati e combattere le infezioni della pelle.

Anche la cipolla, così come l’aglio, è particolarmente apprezzata come medicinale antibatterico naturale. Essa aiuta l’organismo a depurarsi, grazie alla sua azione diuretica, e svolge una funzione antinfiammatoria. Al tempo stesso, migliora la circolazione sanguigna.
 L’echinacea è una pianta dalle straordinarie caratteristiche.

L’azione delle sostanze contenute in questa pianta perenne favorisce il rafforzamento del sistema immunitario. Più in generale, essa può essere utilizzata per prevenire alcune malattie stagionali, come il raffreddore e l’influenza e agisce con effetti positivi, in caso di problemi alle vie aeree o alle vie urinarie.

Frutta esotica e spezie

Tra i frutti considerati più efficaci, troviamo senza dubbio l’avocado. Dal punto di vista scientifico, esso si rivela essere importante, dal momento che i suoi estratti sono in grado di combattere alcune infezioni multiresistenti agli antibiotici. In particolare, la varietà cilena di avocado è da considerarsi la migliore, in termini di benefici per la salute del corpo umano.

Anche il Neem, albero originario di India e Birmania, è dotato di numerose proprietà medicamentose. I frutti e l’olio ottenibili da questa pianta sono elementi tipici della medicina indiana e ad essi vengono attribuite proprietà antifungine, antivirali, e antiparassitarie.
 È importante notare che l’olio di Neem, per risultare utile dal punto di vista medico, deve essere puro al cento per cento.

Lo zenzero, consumabile fresco o essiccato, in forma di condimento, può anche essere la base di tisane e infusioni, i quali intervengono contro influenza, raffreddore, tosse e mal di gola. Anche l’origano non è soltanto una semplice erba aromatica che insaporisce le nostre pietanze.

Le sue proprietà terapeutiche, infatti, lo rendono un potente analgesico, antisettico e antispasmodico naturale. Dall’origano, poi, è possibile ottenere un olio essenziale, forte alleato contro batteri e infezioni delle vie respiratorie. Infine, un ulteriore alimento dalle ampie proprietà benefiche è sicuramente la cannella.

È stato documentato che il consumo di cannella contribuisce ad alleviare i dolori mestruali. Essa, inoltre, funge da antibatterico naturale, combatte i dolori causati dall’artrite e promuove la regolazione del livello di zuccheri nel sangue.

Breve analisi delle conseguenze non economiche della crisi

La crisi economica e tutte le dinamiche ad essa legata hanno determinato una serie di conseguenze dall’impatto più o meno grande. Ma questi eventi non sono da rimandare soltanto a cambiamenti che avvengono nell’ambito economico dei vari paesi.

Il costo della crisi, infatti, è rappresentato anche da preoccupanti ripercussioni sociali e psicologiche, che intaccano l’identità degli individui e rendono ancora più problematica la risoluzione del problema.

Dinamiche psicologiche e sociali

La caduta libera delle Borse e il lento deteriorarsi degli indici dell’economia globale sono solo alcuni dei risultati più evidenti portati dalla crisi economica degli ultimi anni, la quale fatica a riassorbirsi.

Persino esperti ed economisti trovano delle difficoltà a spiegare con precisione quanto a lungo e in che modo questa crisi continuerà a gravare sulla vita dei cittadini.
 Ciò che è certo è il fatto che le conseguenze di questi avvenimenti non sono solo da ricercarsi a livello economico.

Anche a causa dell’incrementato tasso di disoccupazione, soprattutto in Italia, è sempre più evidente come le dinamiche della crisi portino ad effetti psicologici e sociali piuttosto preoccupanti per tutta la popolazione.
 L’essere precari, disoccupati e le paure che ne derivano non mettono a repentaglio solo la condizione economica dell’individuo, ma anche il suo benessere mentale ed emotivo.

Essa è diventata, ormai, una vera e propria “sindrome da lavoro precario”, che agisce sulla mente, esprimendosi con ansia, depressione e mancanza di autostima. 
Secondo alcuni studi, inoltre, persino il tasso di suicidi sarebbe influenzato e incrementato da tali dinamiche e dai comportamenti ad esse associati.

Perdita di identità e resilienza

Insieme a timori, ansia e depressione, le difficoltà legate al lavoro e, in generale, alla situazione economica del paese, decretano soprattutto una perdita della propria identità. Possedere un lavoro significa anche avere un preciso ruolo nella società e quando questo viene meno, persino la capacità di provvedere per la propria famiglia viene messa in discussione.

Tale processo, dunque, non solo rende più difficile il percorso che una persona può intraprendere per risolvere le problematiche di tipo economico, ma ostacola anche la possibilità di reinventarsi e ristabilire la propria posizione nella società, cogliendo e sfruttando nuove opportunità.

In una fase critica come quella di un tracollo economico, infatti, è fondamentale avere la capacità di reagire al cambiamento in maniera positiva, tramutando le difficoltà in occasioni e opportunità. 
Questa caratteristica viene definita come “resilienza”, termine ereditato dalla scienza che, in genere, esprime la capacità dei materiali a resistere a forze che ne possono causare la rottura.

La resilienza è per la psiche umana quello che il sistema immunitario costituisce per il corpo, ma le due dimensioni spesso lavorano in sincronia ed è per questo motivo che non sempre è sufficiente agire sull’una o sull’altra, singolarmente. 
Fattori biologici, psicologici e sociologici determinano il livello di resilienza dell’individuo.

Durante un periodo di forte crisi, quelli che prima erano punti di riferimento vengono messi in discussione e, perciò, si verifica un crollo delle certezze.
 Proprio per questo, per reagire positivamente a questo tipo di cambiamento, occorre che i lavoratori siano supportati e sostenuti, anche dalle comunità del lavoro.

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